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Ca’ Del Bosco: la tenuta dell’arte
Partner ufficiale del Salone del Mobile, anche quest'anno Ca' del Bosco ha rappresentato l'eccellenza vinicola all'interno della cornice internazionale e creativa della fiera del design di cui ne ha sempre condiviso i valori di stile, innovazione, artigianalità e tradizione. Con un unico fil rouge: il profondo amore per l'arte.
Ca’ del Bosco, infatti, è un luogo dove l’arte si fonde alla perfezione con il vino. La scultura, in particolare, è la forma privilegiata da Ca’ del Bosco che ospita proprio all'interno della sua struttura numerose opere. L’armonia del paesaggio ben si adatta proprio alla collocazione delle sculture che per Ca’ del Bosco hanno numerosi punti in comune con il vino, prodotto tridimensionale che coinvolge la vista, l’olfatto e il gusto. Così come la scultura è capace di stimolare l’occhio e coinvolgere i sensi. Ca’ del Bosco ha manifestato in questi anni estrema attenzione nei confronti di artisti e opere d’arte aprendo i suoi spazi a tutti coloro che alla passione per il vino uniscono l’amore per l’arte.
Da Arnaldo Pomodoro con la sua scultura Inno al sole, passando per Rabarama con il suo Codice genetico e Stefano Bombardieri con Il peso del tempo sospeso, fino ad arrivare a Bruno Romeda con Elogio dell’ombra e Rado Kirov con Gravity, molteplici sono le sculture ospitate nello spazio che Ca’ del Bosco dedica all’arte. Tra le altre spicca: Eroi di luce, una scultura in marmo bianco di Carrara del 1991 dello scultore polacco, Igor Mitoraj, che raffigura una testa recisa dal sogno con l’inserto di una testa velata come fresca mummia. C’è la visione sincera e crudele dell’artista: «Non penso allo spettatore – dice Mitoraj – mi esprimo attraverso dei frammenti perché la parte invisibile è molto più importante». La statua rimane un elemento luminoso, isolato rispetto alla struttura della cantina. Le fa da cornice il cielo che a volte sembra accendere il colore bianco del marmo e il profilo verde della collina di Ca’ del Bosco.